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Mag 28, 2022 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Podcast Capitani Oltraggiosi – Dal Blog alla Radio

Podcast Capitani Oltraggiosi – Dal Blog alla Radio

Dal Blog alla Radio, ora i Podcast di Capitani Oltraggiosi, ebbene si da fine 2017 che ci esercitavamo, prima solo podcast online per un Magazine Prog Rock, poi la Radio dal 2019. Ora siamo cresciuti, più di 150 episodi prodotti, disponibili online sempre gli ultimi tre nelle principali piattaforme, Spotify, Apple Music, Amazon Music , Soundcloud etc etc

eccoci :

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https://www.podomatic.com/podcasts/capitanioltraggiosi

 

Mar 26, 2020 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Charles Mingus – Promotional e Review copy – Ah Um – Three or four shades of blues

Charles Mingus – Promotional e Review copy – Ah Um – Three or four shades of blues

#RESTOACASACOLJAZZ

Certo he ci resto a casa! Col … Jazz!
Ci sarebbe da rispondere così a chi diffonde e dispensa ogni minuto comunicati, avvertimenti, multe e decreti. La paura così non passa mai. Angoscia che ho lenito con Mingus oggi. Sia in versione Hi-Res (arghhh che vorrdì niente vinili?) che su disco nero.
Oggi mi è capitata tra le mani, anzi mi sono capitate, un paio di review copy. Sapete quelle che le case discografiche mandavano alle Riviste, radio o giornalisti musicali per una recensione o per essere mandati “on air”?
Ebbene, una è il classico, bellissimo, immancabile  “Ah Um”, prima stampa Stereo – Promotional Copy  – manco tanto per

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scherzo. Roba seria. A dispetto delle copie mono l’etichetta è tutta bianca e non con gli “occhi” rossi.

bdr

 

Ma impresso sopra l’etichetta c’è un numero di serie che termina con un 1AA sul primo lato. eccitante pensare che sia una delle primissime copie uscite dal primo master stereo Columbia di questo capolavoro del ’59. Sara così ? Mi va di sognare che abbia un pezzo di storia a casa mia….

Ecco come appare sul retro del vinile il mio eroe :

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Ma non tutte le chicche costano un occhio della testa, ci si può imbattere in review copy sinceramente meno costose e ancor più stimolanti :
Bellissimo è questo disco del quarto Mingus (come lo definisco io visto che attribuisco almeno 4 stagioni artistiche a Charles ) .
Si tratta di Three or four Shades blues. Caratteristico per la presenza di ben tre chitarristi definiti rock-fusion nella lettera ciclostilata su carta intestata Atlantic che ho trovato dentro questa copia per Riviste specializzate. Eh si, almeno in parte compensa la cattiva abitudine che c’era in Columbia di attaccare una targa sulla copertina con evidente la destinazione a promotional copy dei vinili destinati ai Media.

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Così oltre a godermi la musica, mi leggo doppie note : di retro copertina e di curriculum ,come le definisco io, da parte della Atlantic.

bty

Ma Charles Mingus ne aveva bisogno? A quanto pare nel 1977 sembrerebbe proprio di si. tra transatlantici prog in rotta , locali e annesse band rock della Grande Mela e nuove creste Punk emergenti in UK, Mingus passava proprio inosservato. Meno male che ci pensa il tempo a dare il giusto peso ed importanza alle cose. Come nella vita. E’ solo dopo, ma molto dopo gli anta, che si comprendono gli aspetti importanti della vita ….. e ce se ne rammarica.
Un caro saluto.

Dic 28, 2019 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Appassionati della musica anni 40-50-60 … passate al MONO! Avventure di un ex audiofilo.

Appassionati della musica anni 40-50-60 … passate al MONO! Avventure di un ex audiofilo.

Non so oramai tenere il conto degli anni.

Sarà almeno un quarto di secolo che bazzico qualche sala hifi, qualche manifestazione audiofila. Sono anni che non compro più riviste di settore e la voglia nonchè il budget erano estinti. Oramai avevo raggiunto la pace dei sensi. Ma quest’anno, galeotto un venditore italiano con interessanti dischi esclusivamente mono, mi si è accesa una lampadina. Perchè non provare una testina mono?

in men che si dica …. ta – daaah!

Testina Mono Audio Technica

Testina Mono Audio Technica

Già con questa testina vidi un altro mondo. Un mondo dove i fruscii tipici dei dischi molto vecchi ci si abitua ad incontrare. Ma non finisce qui la mia seconda giovinezza audiofila, conosce un altro oggetto misterioso e quanto mai economico. Questo scatolo…..

Tisbury Audio Phono mm/mc

Tisbury Audio Phono mm/mc

Una goduria, costa quanto una cena con la famiglia ma , vi assicuro, vale ogni penny speso. Acquistato sulla fiducia (riposta in un paio di persone serie che scrivono rispettivamente su un sito audiofilo e su un Form per appassionati) , mi ha sorpreso per bellezza estetica, funzionaltà e versatilità. E soprattutto per il suono. Giusto , pieno e ottimo anche con le mc a bassa uscita.

Mi sono fermato qui, suggerisco, infine, un acquisto definitivo per chi voglia arricchire la propria collezione di vinili con degli Lp Mono, una testina MC Ortofon che mi ha sorpreso realmente. Qui il rumore praticamente scompare, dischi vg diventano quasi più che eccellenti, una dinamica paurosa e a dispetto del basso voltaggio di uscita la sensazione di volume alto è decisamente realistica. La Ortofon Quintet Mono vince a mani basse. Acquisto hifi dell’anno! E vai.

Ortofon Quintet Mono

Ortofon Quintet Mono

 

E vai, allora, di mono. A tutto spiano, che goduria. Quasi quasi mi piace più il mono dello stereo….oops!

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Giu 27, 2019 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Tijuana Moods, ovvero il luogo della perdizione (non solo di Mingus)

Tijuana Moods, ovvero il luogo della perdizione (non solo di Mingus)

L’edizione di questo disco, pubblicata nel ’62, è originale italiana. Comprata in un negozio romano sorto sulle ceneri ben spente di un ancor più famoso negozio Disfunzionante di quartier San Lorenzo. Scontrosità e scortesia lo contraddistinguono, ma per una volta (dopo averci comprato online una copia top di Coltrane) una visita era doverosa. Prima ed ultima.

Non so se Charles Mingus fosse scontroso quanto il tizio del negozio, ma sicuramente non gli girava bene in quei giorni, come lui stesso racconta nelle note del disco. Faccio notare che nell’ edizione italiana sono tradotte dall’americano, roba di altri tempi . Insomma, perduta una moglie si fa accompagnare dal fido amico e batterista Danny Richmond per un grassa vacanza fatta di gozzoviglie, vino, donne e gioco. Non parla di risse ma, pensandoci bene, mi immagino tavoli rotti come nelle migliori scazzottate di Zorro, con tutti quei tipi con i sombreros. A parte gli scherzi, una versione stereo originale NM che pagai poco più di un cd e che fa la su figura in una collezione fatta non solo di originali USA o di pregevoli ristampe per audiofili.

Guardando la copertina, si rimanda al racconto di Mingus sugli strip-tease, ed al fatto che oggi il luogo della perdizione non esiste più. Esiste la perdizione, ma non è più fisicamente allocata in nessun posto. Una volta lo zio portava il nipote alla casa di tolleranza, volevi giocarti tutto il patrimonio e andavi a Las Vegas . Tijuana Moods era uno di questi posti. Dedicarsi alla perdizione, con un viaggio. Con un obiettivo da raggiungere con scientifica caparbietà. Oggi ti colleghi al web e ingoi una pillola colorata. E il gioco è fatto…..

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Sul retro, le famose note di Mingus….

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Infine, l’immancabile immagine della Label. RCA nella versione italiana anni sessanta, visto l’argomento ho postato il lato B!.

Ora che ci penso mi manca una bella versione mono. (del disco cosa altro sennò)

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Resto combattuto, è un gran disco, ma sicuramente è tra i meno “sinfonici” di Mingus. Qui la parte istintiva di Charles è più evidente, anche gli spazi e le lodi per i collaboratori, sono più dovute all’emozione che essi suscitano. Mingus resta, per me, una pietra angolare sulla quale costruire una qualsiasi discografia. Qualsiasi.

 

Ecco il mio vinile :

https://ulozto.net/!7eBbIU7lREOs/charles-mingus-tijuana-moods-italian-62-press-zip

 

 

 

Giu 2, 2019 - Senza categoria    Commenti disabilitati su La solita Biondona che canta Jazz in trio ….. Monica Zetterlund e Bill Evans

La solita Biondona che canta Jazz in trio ….. Monica Zetterlund e Bill Evans

In mezzo a tante voci di gattine, micie in cal… jazz, accompagnate da traslucidi Steinway & Sons, che interpretano i soliti standards, magari incisi per audioetichettefighepersfigatiaudiofili. Insomma, ma quante ne capitano, una che si salva è la grande Jessica , le altre sono solo caricature.

Ma una grande interprete del songbook americano e delle composizioni di Bill Evans è stata Monica Zetterlund. Un film che la riguarda è stato prodotto unicamente per i paesi scandinavi, pluripremiato ha alla fine ottenuto un piccolo successo anche tra gli appassionati. Il DVD è in lingua originale (svedese) con sottotitoli in inglese e la storia, seppur un poco marcata nei rapporti padre e famiglia, è sufficientemente veritiera e godibile. Soprattutto un appassionato di musica, che almeno dichiara di esserlo , dovrebbe vedere all’opera la protagonista del film, la cantante  Edda Magnason, tra l’altro esibitasi anche dal vivo in jazz club in america, sempre sulla scorta del mini successo del film ” Monica Z”

Ma torniamo alla Zetterlund e Bill Evans. Disco stratosferico che fa il paio al duo di Bill con Tony Bennett. Da avere assolutamente per ogni amante della canzone. Magari evitate di prendere il cinqucentesimo disco di cantanti italiani e prendetevi i due che vi ho consigliato.

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Uscito per la Philips svedese, ristampato in Giappone un paio di volte almeno ho proprio una versione in vinile Philips Japan, decente VG+ molto buono.

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Vi regalo il lato a rippato per intero, senza correzioni di rumore o click. Liscio come l’acqua.

    https://ulozto.net/!BlP2FJv5Qor5/monica-zetterlund-and-bill-evans-trio-monica-valtz-24-48-vinylrip-lato-a-mp3

 

Acqua e sapone era anche Monica, sotto nella foto del retro dell’album con Bill.

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ah, uno sguardo anche Jessica se lo merita :

Giu 2, 2019 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Swing or not to Swing : Barney Kessel Volume 3 , to swing or not to swing

Swing or not to Swing : Barney Kessel Volume 3 , to swing or not to swing

C’è poco da fare, il movimento del corpo e il ritmo sincopato sono due elementi basilari del Jazz. Non dico che Bill Evans non sia jazz, anzi : P: Jo Jones, Motian e La Barbera sono stati tre interessanti e stimolanti soluzioni ritmiche che hanno comunque lasciato Evans vicino al nostro mondo piuttosto che a quello Europeo/Accademico/Bianco… uff che pall.

 

Uno dei bianchi che hanno sempre fatto dello swing più puro un loro idioma, è sicuramente Barney Kessel. Se vogliamo uno dei pochi ammesso a suonare con i neri afro americani scelti da Billie Holiday. Già questo, per me, è sinonimo di garanzia e genuinità.

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Ecco un suo album che dichiara apertamente il suo amore. La risposta è sottintesa.  Prima stampa, mono in strong VG+ condizioni., etichetta Contemporary, gialla col DG (Deep Groove non lo scrivo più eh)

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Il brano di apertura è stato registrato a fine session, nel tardo pomeriggio, dopo che tutti i fiati se ne erano andati. Forse è la parte più rilassata del disco.

link da copiare e incollare :https://ulozto.net/!jWsc7iwuY9Lb/a1-begin-the-blues-mp3
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Album non necessario, ma l’artista lo fu. Anzi lo è ancora se volete allargare le vostre conoscenze e soprattutto il vostro divertimento….a muovere le chia….tte

Giu 2, 2019 - Senza categoria    Commenti disabilitati su My Blues Roots : Charles Mingus Atlantic mono first pressing Italy

My Blues Roots : Charles Mingus Atlantic mono first pressing Italy

A proposito di Mingus, avere a casa centinaia o migliaia di dischi, magari anche rock e non conoscere Mingus e, soprattutto,non apprezzarlo a me sembra una grande manchevolezza.

Approfittatene , il Tubo offre di tutto, ve lo ascoltate con calma. Magari partite da questo album che ho trovato in condizioni EX, italiano , prima stampa mono , anni sessanta. Copertina Flipback senza, stavolta, nessuna menzione di chi lo ha manufatto.

Ma il marchio Biem e i caratteri tipici dell’importatore italiano Music sono evidenti.

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Copertina che da una foto B&W diventa colorata, in parte.

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Mingus ha elementi di intellettualità e al contempo di animalità a volte sconcertanti. Lui stesso ha dovuto psicoanalizzarsi visto che i rapporti con gli esseri umani non erano diciamo… idilliaci. Del resto, anche io non vi capisco a voi terrestri. Magari se conoscessi in futuro una venusiana…

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Si torniamo ai nostri cari conterranei che comprano la milionesima copia di musica insulsa e a casa non hanno un Mingus, un Ellington o un Monk. Ma stiamo ancora a parlare di musica? Magari parliamo di altro … è meglio.

Set 3, 2015 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Turntable, Turntables e Giradischi!

Turntable, Turntables e Giradischi!

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Micro Seiki BL-111 , ora equipaggiato con braccio Saec 308 N

 

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Denon DP6700 completo di braccio e plinth originali. Con prezzo modico vi comprate un mito che spacca i reni a tanti bellimbusti teutonici tutto acciaio spazzolato e per niente dinamici (cinghiette e motorini papst da 30 euro…ma che pretendiamo…contro quel po po di motore del dp6000

 

 

Set 24, 2014 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Avventure nel mondo della musica jazz, dei vinili e un poco di hifi … dall’Italia

Avventure nel mondo della musica jazz, dei vinili e un poco di hifi … dall’Italia

Sinceramente non vorrei proprio dare la risposta italiana al meraviglioso sito LondonJazzCollector che è e restarà un faro per noi appassionati ed un luogo dove farsi una cultura, il mio sarà più semplicemente un resoconto dei miei incontri ravvicinati col disco nero….

Innanzi tutto un ringraziamento, ai miei, che sopportano la mia passione, i gorgoglii di sassofonisti free, i soli furenti dei batteristi, la sordina ficcante dei trombettisti da me amati.

Poi un grazie a Bebo Moroni, indirettamente è sua la colpa, e prima la Luxman e poi la Denon e poi Saec e tanti altri Marchi dell’Alta fedeltà storici. Così ho scoperto il bel mondo della alta fedeltà degli anni passati.

Preferirò scrivere poco, ma lanciare segnali e suggerimenti, e perché divertendomi a dissentire sulle opinioni più “maggioritarie”.

Il Giradischi che si vede in testa al Blog è una raro, anzi rarissimo Micro Seiki DDL-60

Nasce un attimo prima del Micro Seiki BL-91 , infatti è uno degli ultimi trazione diretta di fascia media della Micro Seiki. Il motore è un poderoso JVC, silenziosissimo e quarzato. ma già stava per nascere una genia di prodotti a cinghia come anche il BL-51 e il BL-71

Ora un braccio l’ho sostituito con un Audiocraft Ultracraft MC 3000 Silver limited, molto bello sia gira che braccio ma che uso ogni tanto. Infatti possiedo diversi giradischi e li faccio suonare a turno. Sono irricuperabile, lo so.

Set 23, 2014 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Art Pepper + Eleven (ovvero : Stereo it’s better then mono?) Contemporary S7568

Art Pepper + Eleven (ovvero : Stereo it’s better then mono?) Contemporary S7568

Certo che entrare a gamba tesa, così da novello collezionista, sembra proprio un affronto.

Insistono, molti cosiddetti puristi, a pretendere versioni Mono di titoli jazz usciti e registrati originariamente in Stereo. Dicono che è meglio mono ed è anche nativo, cioè si rispetta una filologia della musica registrata e quei tempi. Non ultimo un fantomatico responso acustico e audiofilo migliore.

Mah, io non direi proprio. Innanzi tutto è universalmente riconosciuto che le versioni mono uscite dopo una certa data servivano ad accontentare i numerosissimi utenti/acquirenti che ancora avevano sistemi mono in casa, poi non è vero che registrazioni fossero native mono, ma figlie di un semplice riversamento di due canali in uno, cosa che possiamo fare tutti in casa, o partento dalla testina o meglio con un amplificatore degno di questo nome.

Insomma, ma a voi piace mono…oppure two gusti/channels is meglio che one?

Bando alle ciance, originale , seconda versione stereo (etichetta green con scritte oro. Di una dinamica paurosa, d’un bello da lasciare senza fiato. Swing e classe ai massimi livelli, uno dei miei primi acquisti su cd (importazione japan dell’87 se non erro. Me lo sono aggiudicato sulla Baia a un prezzo ragionevolissimo, da scalpore quasi.

Copertina :

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etichetta green con evidenti i codici delle matrici, iniziali “LKS…”

ed ora un assaggio del vinile, bernie’s tune:

https://ulozto.net/!0C4f9MjvlwdJ/b1-bernie-s-tune-mp3

 

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Un disco basilare, assieme a “Art Pepper meets the Rythm section” i due album pre-prison and drugs addiction. Cioè appartenenti alla prima era di Art Pepper. Avremo modo di vedere che la seconda, non è stata da meno…anzi!

 

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